COSA SONO I VEDA?
La parola Veda deriva dalla parola sanscrita vid che
significa “conoscenza”. Per cui Veda si riferisce a qualsiasi conoscenza
duratura. In questo senso tutti i testi sacri sono vedici. Srila Prabhupada
scrive: “La parola Veda significa “libro di conoscenza.” I
testi vedici
contengono elaborate informazioni su molti argomenti: dalla medicina alla
cosmologia, dalle tecniche di yoga e meditazione alle scienza politiche e
militari.
Compilati da Srila Vyasadeva, i Veda sono divisi in quattro libri: il Rig Veda (antichi inni sacri), il Sama Veda (vibrazioni spirituali), lo Yajur Veda (cerimonie rituali) e l’Atharva Veda (mantra e incantesimi). I Veda comprendono anche le Upanishad, numerosi Sutra (verità espresse attraverso sintetici aforismi) e i Vedanga (scienze ausiliarie correlate allo studio dei Veda come l’astronomia, l’astrologia e la fonetica).
In aggiunta, esistono gli Upaveda (scienze non direttamente connesse allo studio dei Veda) come l’Ayurveda (lo studio della medicina olistica) e il Gandharva-Veda (lo studio della musica). Sono inclusi anche Purana come lo Srimad-Bhagavatam e poemi epici come il Mahabharata e il Ramayana.
In accordo alla tradizione Vaishnava, questa conoscenza è stata tramandata da maestro a discepolo attraverso una successione disciplica, o parampara.
…Non Strettamente Veda
Nella letteratura vedica vi sono indicazioni – confermate da grandi saggi – che anche altre opere, sebbene non vediche in senso stretto, possono essere incluse all’interno della vasta gamma della tradizionale conoscenza vedica. La Chandogya Upanisad (7.1.4), per esempio, classifica i Purana e le Itihasa, che definirò successivamente, come “il quinto Veda.”
E la Brihad-aranyaka Upanisad (2.4.10) ci informa: “Il Rig Veda, lo Yajur Veda, il Sama Veda, l’Atharva Veda ed i racconti come il Mahabharata ed i Purana sono stati emanati tutti dalla Verità Assoluta. Con la stessa facilità con cui uno respira, così queste opere provengono dal Brahman Supremo senza alcun sforzo da parte Sua.”
Il grande maestro Vaisnava del tredicesimo secolo Madhvacarya afferma che gran parte della letteratura tradizionale indiana può essere considerata parte dei Veda. Nel suo commentario al Vedantasutra, egli scrive: “Il Rig Veda, lo Yajur Veda, il Sama Veda, l’Atharva Veda, il Mahabharata, il Pancaratra e il Ramayana originale sono considerati tutti letteratura vedica. Anche i testi supplementari Vaisnava – i Purana – sono letteratura vedica.
Gli scritti successivi alle Upanishad ed ai quattro Veda sono noti come smriti (“ciò che è ricordato,” opposto alla bruti vedica). Essi includono le Itihasa (epica) e i Purana (racconti). Le Itihasa sono il Mahabharata (110.000 versi) e il Ramayana (50.000+). Ci sono diciotto Purana principali (incluso Lo Srimad-Bhagavatam), molte Upapurana (Purana minori) e numerosi Purana regionali, alcuni più autorevoli di altri.
Nella letteratura vedica sono compresi anche i Sutra (libri di asserzioni filosofiche concise), i Vedanga (scienze ausiliarie connesse allo studio dei Veda) e le Upaveda (scienze non direttamente connesse con lo studio dei Veda). I Sutra comprendono gli Srauta-sutra, il Grihasutra, il Kalpa-sutra, il Dharmasutra, il Sulva-sutra ed il più importante, il Vedantasutra. I sei Vedanga sono Siksa (fonetica), Chanda (metrica), Vyakarana (grammatica), Nirukta (etimologia), Jyotisha (astronomia) e Kalpa (ritualità). Fra le Upaveda ci sono l’Ayurveda (medicina olistica), il Gandharvaveda (musica e danza), il Dhanurveda (guerra) e lo Sthapatyaveda (architettura).
La tradizione sostiene che qualsiasi letteratura conforme alla versione vedica è importante quanto i Veda stessi. Questo tipo di letteratura comprende libri come Hari-bhakti-sudhodaya, Harivamsa, Brahma-yamala e centinaia di altri. Infine possiamo aggiungere molti scritti di acarya realizzati (maestri nella successione disciplica) come la Sri Caitanya Caritamrita di Krishnadasa Kaviraja Gosvami ed i molti libri dei sei Gosvami, i più autorevoli discepoli del Signore Caitanya.